Confermata l’esistenza dei chakra: le rivelazioni della scienza

Confermata l’esistenza dei chakra: le rivelazioni della scienza

chakra sono la porta d’accesso alla dimensione dell’Anima, sono la struttura fondamentale per il corretto funzionamento dell’intero essere. Per molte culture millenarie, questi vortici di energia sono considerati la fonte del benessere umano e la chiave per abilitare la nostra connessione spirituale con l’Universo.

Come ho scritto nella guida completa Che cosa sono i chakra e come funzionano queste porte di energia: “I Chakra rappresentano letteralmente delle ruote di luce di forma circolare in grado di assorbire l’energia del Cosmo per poi diffonderla in tutto il corpo umano attraverso dei complessi reticoli energetici chiamati Nadis”.

I 7 chakra si trovano nel rivestimento energetico dell’uomo, lungo la spina dorsale, partendo dalla sua base e correndo verso l’alto fino alla sommità della testa. Tuttavia, il corpo energetico non può essere visto né toccato con i sensi fisici poiché queste porte di energia vibrano su delle bande di frequenze troppo elevate per essere percepite dal cervello umano. Ma c’è da dire che, con l’introduzione di alcuni nuovi dispositivi tecnologici, le comunità scientifiche sembrano aver compiuto dei grandi passi in avanti verso la comprensione dell’aura e dei chakra. ( Per approfondire: Aurameter: il dispositivo in grado di osservare l’aura delle persone)

D’altronde, oggi la scienza non è più una disciplina diametralmente opposta ai processi spirituali; ormai sempre più frequentemente gli argomenti promossi dalla nuova scienza – proprio per la loro portata rivoluzionaria – si prestano ad essere facilmente adottati, in modo semplicistico, da una qualsivoglia corrente di pensiero filosofica, psicologica o spirituale.

Quindi, attraverso questa lettura esploreremo l’avanzare della ricerca scientifica che, negli ultimi anni, è riuscita a spiegare pragmaticamente l’esistenza dei chakra, i quali fin dagli albori della civiltà umana sono sempre stati la chiave per un autentico sviluppo interiore.

 

 

I CHAKRA E LA SCIENZA

 

 

La prima scienziata ad approfondire i processi energetici dei chakra é stata la Dottoressa Valerie Hunt. Essa è stata professoressa per oltre 40 anni nel dipartimento di scienze fisiologiche dell’UCLA, ed é stata la prima a scoprire, attraverso la ricerca, la relazione che intercorre tra i cambiamenti nei campi bioenergetici e le variazioni fisiche, mentali ed emotive di una persona.

Quando ero all’UCLA nei primi anni ’70” racconta la dottoressa Hunt “Uno dei miei studenti universitari voleva che spiegassi cosa stava accadendo fisiologicamente quando era coinvolta nei balli di trance (danza sacra). Questa studentessa aveva effettivamente trascorso diversi anni ad Haiti, luogo in cui la danza indigena è ben radicata nelle tradizioni locali. Prima della sua danza misi  dei sensori sul suo corpo progettati per misurare il tessuto muscolare e le vibrazioni di base degli organi. Ma – ecco ed ecco! – i dati degli elettrodi mostravano frequenze che sembravano provenire da una fonte diversa dai suoi sistemi fisici. Ho ripetuto queste prove molte volte e mi sono resa conto di aver scoperto un campo dinamico di energia che circondava il corpo umano e che non era mai stato registrato dagli strumenti scientifici “.

Le letture venivano effettuate tramite un elettromiografo, ovvero uno strumento di lettura in grado di misurare l’attività elettrica dei muscoli. Ma, la cosa singolare, è che solitamente le frequenze emesse dai muscoli e dal cuore non superano i 250 cicli al secondo(o Hertz). Eppure, quello che sorprese la Hunt fu la registrazione di un’attività elettrica insolita; era un altro campo energetico la cui frequenza andava in media dai 100 ai 1600 cicli al secondo e oltre.

A quei tempi, tuttavia, gli strumenti non erano abbastanza avanzati per poter raccogliere quelle tipologie di gamme di frequenza in modo ottimale. Basti pensare che l’elettromiografo, per esempio, riesce a raccogliere frequenze che intervallano tra 0 a 250 cicli al secondo (Hz);  mentre l’elettroencefalogramma e l’elettrocardiogramma registrano solo frequenze che vibrano a un intervallo tra 100 e 150 Hz. Questa carenza nei dispositivi medici standard portarono la Hunt a chiedere aiuto agli scienziati della NASA che svilupparono prontamente un apparecchio sofisticato adatto per le sue ricerche. Attraverso questa strada, fu creato un nuovissimo dispositivo di ricerca per il suo laboratorio che le avrebbe permesso di misurare le frequenze da zero fino a 250.000 Hz ! Un valore mille volte più grande di qualsiasi altro apparecchio mai usato nella scienza medica prima di quel tempo. Il dispositivo venne chiamato AuraMeter ™. (Per approfondire: Aurameter: il dispositivo che leggeva l’aura delle persone)

Ciò che emerse è che questo campo aveva una minore ampiezza rispetto ai più comuni campi energetici. Ma, la cosa particolarmente eccitante fu la costatazione che l’intensità cresceva in corrispondenza dei chakra principali! Interessante vero?

Nel concetto generale, ogni chakra vibra a una frequenza differente: più è situato in basso nel corpo, più la vibrazione è bassa. Viceversa, più il chakra è situato in alto, più la sua frequenza aumenta esponenzialmente. Tuttavia, una domanda sorse spontanea: se i chakra sono lì, immobili, che vibrano a quelle frequenze, perché non riusciamo a percepirne i colori a occhio nudo?

 

ALT! Partiamo con calma…

 

Come già detto le onde del nostro cervello oscillano fra 0 e i 100 Hertz, mentre i chakra vibrano in una banda compresa fra i 100 e i 1600 Hertz. Questo significa che semplicemente i nostri cervelli non sono predisposti a percepire oscillazioni su quella gamma di frequenza, ma ciò non toglie che non esistano.

Dopo queste ricerche, la Hunt ampliò i suoi studi scientifici su delle persone sensitive che fossero in grado di vedere il campo energetico umano a occhio nudo. I risultati furono sorprendenti: nel corso della lettura delle onde di frequenza, il colore che i sensitivi indicavano corrispondeva a una precisa frequenza registrata dall’apparecchio. Da lì, si evinse la solita impostazione cromatica conosciuta in tutte le filosofie spirituali: ovvero che nella zona del primo chakra corrispondesse la banda di frequenza del colore rosso, che nel secondo chakra fosse presente la banda di frequenza del colore arancione, nel terzo il giallo, nel quarto il verde, nel quinto il blu, nel sesto l’indaco e nel settimo il viola.

Ma perché i sensitivi riuscivano a vedere tutto questo?

Nelle ricerche della Hunt, si notò come i campi di energia emessi dai soggetti sensitivi misuravano frequenze che intervallavano fra i 400 e gli 800 Hz (molto più alte rispetto alla media), mentre i soggetti esperti in stato di trance o canalizzazioni (medium) occupavano una gamma fra gli 800 e i 900 Hz.

Al di sopra dei 900 cicli al secondo era la banda di quelle che la Hunt chiamava personalità mistiche.

La differenza tra le “personalità mistiche” e i sensitivi, sarebbe che, mentre questi ultimi sono una sorta di veicoli passivi dell’informazione, i primi sanno come valersene. Queste persone pur restando in contatto con la realtà ordinaria, riescono a veicolare le loro facoltà sensitive dirigendole con assoluta padronanza.

Ma la cosa più incredibile é che la Dottoressa americana riscontrò l’esistenza di individui la cui frequenza superava addirittura i 2000 cicli al secondo!!

Queste scoperte rivelano dunque che il corpo è molto più di un semplice conglomerato di organi e sistemi, e che i Chakra non sono altro che i “gradini” verso una totale consapevolezza di chi siamo veramente e di una padronanza della nostra natura fisica, emozionale e mentale 

 

Un saluto, stammi bene. Riccardo Ciattini

 

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