Che cos’è il karma?La spiegazione di un maestro spirituale tibetano

Che cos’è il karma?La spiegazione di un maestro spirituale tibetano

Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare del monaco tibetano Lobsang Rampa e dei suoi oltre venti libri prodotti. Si tratta di una figura estremamente importante nel mondo spirituale; una figura che ha fatto parlare molto di sé per le sue esperienze ai limiti della realtà e per le informazioni rilasciate nel corso dei suoi scritti. 

NOTACome Team di sviluppo e ricerca di un’informazione equa ed aperta, dedicheremo in futuro un intero articolo intorno a questa figura mistica. In questo lettura perciò, ci limiteremo semplicemente a fare una breve introduzione sul monaco tibetano senza allontanarci dal nocciolo della questione che è il KARMA.

Per darvi solo un’idea, c’è talmente tanto da raccontare su Lobsang Rampa che lo stesso autore ha suddiviso la sua autobiografia in tre libri!

*Ricordiamo che gran parte delle sue opere sono disponibili gratis in PDF sul sito http://www.tuesdaylobsangrampa.net/testi.htm

 

IL MONACO VENUTO DA LHASA

 

Nato nei primi del ‘900 e cresciuto nella capitale del Tibet, Lhasa, Lobsang Rampa è stata una delle figure mistiche più discusse del ventesimo secolo. Fin dalla sua giovane età è stato allievo dell’illuminato tibetano Mingyar Dondup, il quale lo ha “forgiato” ed elevato  verso nuove conoscenze e percezioni della “vita metafisica” e spirituale.

Dopo alcune vicissitudini ed eventi che lo segneranno per tutta la vita, Lobsang sarà costretto a concludere i suoi studi in Cina dove, con l’obiettivo di salvare vite umane, deciderà di arruolarsi nell’esercito cinese come medico. 

Un incarico che comprometterà la sua intera esistenza e condurrà il monaco tibetano dritto nelle prime linee dei campi di battaglia tra la Cina e il Giappone.

Vivrà esperienze terribili che lo accompagneranno verso la soglia della morte, esperienze che diverranno ancor più spaventose quando in uno scontro aereo, sarà fatto prigioniero dai giapponesi e torturato brutalmente per alcuni anni. Un periodo travagliato, orribile, in cui la sua anima sarà messo a dura prova dagli atti orribili compiuti sul suo corpo da parte dei militari nipponici.

Sarà solo quando il Giappone dichiarerà la resa dall’America, che Lobsang potrà riassaporare la libertà . 

 

LOBSANG RAMPA E IL KARMA

 

Nel libro “I Segreti dell’Aura” Lobsang Rampa ci spiega alcune dinamiche metafisiche che influenzano la realtà fisica dell’essere umano.

Egli offre in quest’opera inedita un vero e proprio corso di esoterismo lamaista/tibetano. Ci insegna a viaggiare nel piano astrale, ad analizzare la propria aura e quella altrui attraverso rivelazioni e spiegazioni pratiche che lui stesso ha sperimentato.

 All’interno di questo libro, nel ventesimo paragrafo, è presente anche una descrizione della Legge del Karma; una Legge Universale complessa che tiene in piedi i processi della vita dell’Universo ed è colonna portante di tutte le culture spirituali. Ne abbiamo già parlato in uno dei precedenti articoli “Che cos’è il karma e perché è così importante” e ne faremo un ulteriore approfondiremo attraverso il pensiero di Lobsang Rampa, un maestro tibetano.

LOBSANG RAMPA: “Avete certo sentito parlare della legge del Karma. Disgraziata­mente, la maggior parte dei problemi metafisici hanno ricevuto nomi san­scriti o brahmanici, come i termini medici, anatomici e scientifici hanno nomi latini o greci che possono indicare un tipo di fiore, o l’azione di un muscolo o di un arteria. 

Il sanscrito è un linguaggio conosciuto dagli occultisti del mondo intero, e infatti, se uno si serve della parola Karma, l’altro pensa im­mediatamente alla ” legge di sottomissione alla concatenazione delle cause”. Il karma non è niente di misterioso, né di pauroso. È nostra intenzione, in questo corso, di porre la metafisica su un piano razionale; non vogliamo usare termini astratti perché, a parere nostro, non c’è niente nella metafisica che sia così difficile da aver bisogno di ricorrere a termini che spesso non fanno che seminar confusione nelle persone. Tiriamo fuori dal suo contesto metafisico la legge del karma, dimentichiamola, e consideriamo piuttosto la legge terrestre. Ecco cosa voglia­mo dire: si è appena regalata una motocicletta al giovane Johnny. Egli è felice di sedersi su quella potente macchina e di far imballare il motore il cui rumore lo incanta. Ma questo, naturalmente, non gli basta. Il giovane Johnny imbocca la strada e all’inizio avanza indubbiamente con prudenza, ma presto la velocità lo ubriaca e si decide di spingere sull’acceleratore, senza curarsi dei segnali di limite di velocità. 

Improvvisamente, sente dietro di sé una sirena, una macchina della polizia lo sorpassa e gli fa segno di fermarsi di lato. Johnny rallenta tristemente, si ferma e aspetta con apprensione l’agente intenzionato a multarlo. 

Questo piccolo esempio ci dimostra che esistono alcune leggi, in questo caso quelle della circolazione, che proibiscono di correre in mac­china al di sopra di una determinata velocità autorizzata. Johnny la ignorava ed è stato punito; dovrà pagare una multa per aver violato la legge.

Queste sono le leggi della vita. Ma lasciamo un momento il mondo fisico per parlare del karma, che è un atto mentale o fisico che genera il bene e il male. Conoscete il vecchio proverbio “Chi semina vento raccoglie tempesta”. Significa proprio questo. Se seminate cattive azioni, raccoglierete un cattivo avvenire, in questa vita e nell’altra, o nella seguente, o in un’altra ancora. Se, nel corso della vostra vita, seminate il bene, se date prova di bontà e di compassione verso gli infelici, allora, quando verrà il vostro turno di essere infelice, qualcuno, da qualche parte, avrà per voi bontà e compassione.

Ditevi questo: se una persona ha dei guai, non è perché essa è punita, per metterla alla prova, per vedere come reagisce alla disgrazia, alla sofferenza; si tratta piuttosto di un procedimento di affinamento’ destinato per mezzo della sofferenza a cacciare determinate impurità ed egoismi umani. Ognuno, principe o mendicante, viaggia lungo ciò che chiamiamo la Ruota della Vita, il cerchio dell’esistenza eterna. Un uomo può essere re in una vita, ma nella seguente sarà forse mendicante, o un vagabondo errante di città in città per cercare il suo sostenta­mento, alla ricerca di un lavoro che non trova o semplicemente spinto come una foglia morta dal vento. 

Esistono persone esenti dalla legge del karma, le più alte entità ( che chiamiamo Avatar’ ) scendono sulla terra per compiere determinate missioni. Gli Indù, per esempio, ritengono che il dio Visnù scenda periodicamente sulla terra per ricordare all’umanità le verità della religione che gli uomini hanno una deplorevole ten­denza a dimenticare. Questo Avatar, o Essere Avanzato, verrà spesso a vivere quaggiù per dare un esempio di povertà, per dimostrare come si debba esser pietosi, malgrado un’apparente immunità dalla soffe­renza. Niente potrebbe esser più falso di quest’immunità perché l’Avatar, essendo di un’essenza più pura, soffre ancor più intensamente. L’Avatar non è nato perché deve esistere, e non viene al mondo in modo da poter vivere il suo karma. Egli viene sulla terra come un’anima incarnata, la sua nascita avviene per libera scelta ; talvolta anche non nasce, ma adotta il corpo di qualcun altro.

(NOTA: nel corso di questi millenni, molti sono stati gli Avatar che hanno calpestato la superficie terrestre, tra cui il Cristo, Mahamuni Babaji, Mosè ed altrettanti che nessun testo scritto ne ha mai fatto menzione.

Perciò se volte prendere coscienza del potere letteralmente infinito di questi Esseri Avanzati potrebbe interessarvi l’articolo che abbiamo scritto su Babaji, il Cristo Indiano. Il mistero di Babaji:lo Yogi dai poteri simili al Cristo. )

“Tutto ciò che facciamo è risultato di un’azione. Il pensiero è una forza molto reale. Come pensate, così siete. Così, se i vostri pensieri sono puri, diventerete puri, se avete pensieri concupiscenti, diventerete lussurioso e contaminato e dovrete tornare sulla terra a varie riprese, finché un simile desiderio muoia in voi sotto gli assalti della purezza e dei buoni pensieri. Nessuno viene distrutto, nessuno è mai tanto cattivo da esser condannato alla dannazione eterna. Questo eterno castigo è un’invenzione dei preti di un tempo che avevano bisogno di tener la disciplina fra delle pecore spesso molto ribelli. Il Cristo non ha mai insegnato la sofferenza, la dannazione eterna. Il Cristo ripeteva che se una persona si pentiva e voleva emendarsi sarebbe stata salvata, e avrebbe avuto una nuova opportunità di riscattarsi, e poi ancora un’altra. Il karma è dunque il processo attraverso il quale contraiamo debiti e li rimborsiamo. Se andate in un negozio e fate un’ordinazione di deter­minate mercanzie , contraete dei debiti che dovranno essere pagati in denari sonanti. Finché non avete regolato la fattura, siete debitori, e, se non pagate la merce, rischiate in certi paesi di andare in prigione. L’uomo, la donna, il bambino, devono pagare tutto sulla terra; solo l’Avatar è esente dalle leggi del karma. Di conseguenza, coloro che non sono Avatar farebbero bene a sorvegliarsi ed a condurre una buona vita per scorciare il loro soggiorno sulla terra, poiché ci sono delle possibilità di vita assai migliori su altri pianeti e altri livelli di esistenza. 

Dobbiamo quindi perdonare coloro che ci hanno fatto dei torti, e dob­biamo cercar di avere il perdono di coloro ai quali abbiamo fatto del male. Dobbiamo sempre ripetere che il sistema migliore di raggiungere un buon karma è quello di fare agli altri ciò che vorremmo che essi facessero a noi. Pochi fra noi sfuggono al karma. Se contraiamo un debito, dob­biamo pagarlo, se facciamo del bene agli altri, essi devono restituire il bene. È meglio ricever del bene, allora sforziamoci di aver compassione e bontà per tutte le creature, qualunque sia la loro specie, ricordandoci che, agli occhi di Dio, tutti gli uomini sono eguali, e agli occhi del Grande Dio tutte le creature sono eguali, che si tratti di gatti, cani o cavalli… o uomini! Le vie del Signore, si dice, sono impenetrabili. Non è affar nostro mettere in discussione le vie di Dio, ma risolvere i problemi che ci vengono posti, perché è solo tentando sinceramente di risolverli in modo soddisfacente per tutti che potremo rimborsare il karma. Alcuni devono occuparsi di un parente ammalato, vivere forse presso di lui, ed essi pensano ” È troppo ingiusto ! Perché non muore, almeno cesserebbe di soffrire! “ . Non pensando che l’uno e l’altro vivono il proprio ciclo di vita. La persona che cura il malato è forse venuta sulla terra per questo. Dovremmo in ogni momento dar prova di compassione e di com­prensione verso gli ammalati o gli afflitti, perché può darsi che sia appunto questa la nostra missione sulla terra. È troppo facile scartare con un gesto di impazienza una persona noiosa o irritante, ma gli am­malati sono generalmente ipersensibili, soffrono delle loro debolezze , sentono benissimo di dar fastidio.
Vorremmo ricordarvi ancora una volta che, allo stato attuale delle cose sulla terra, ogni persona realmente occulta, ogni persona portata verso le grandi arti dell’occultismo, soffre di una certa infermità. Disprezzando così grossolanamente un amma­lato, facendo il sordo alle sue richieste di aiuto, rischiamo di far torto a una persona molto più dotata di quanto possiamo immaginare. 

Una determinata infermità fisica serve spesso come processo di affinamento del corpo umano denso per permettergli di ricevere vibrazioni di più alta frequenza di quanto possano captarne i comuni mortali. Non perdiamo dunque la pazienza, perché quell’am­malato ha indubbiamente problemi che ignorate. E poi siamo anche un po’ egoisti! L’ammalato è forse molto più evoluto di voi che siete in ottima salute, e nell’aiutarlo, potrete avere un considerevole aiuto! “

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Stammi bene, un saluto Riccardo

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