Che cos’è il Terzo Occhio e qual è il suo potere nascosto

Che cos’è il Terzo Occhio e qual è il suo potere nascosto

Che cos’è  il terzo occhio?

 

Situato tra le sopracciglia, il terzo occhio rappresenta l’occhio spirituale con il quale possiamo guardare nei regni sottili della materia, nelle dimensioni spirituali dell’Invisibile, nei mondi più eterei dell’Anima. Come descrive Harald Wessbecher: “Il Terzo Occhio simboleggia un tipo di percezione allargata che va ben oltre le possibilità dei nostri organi di senso e permette una visione più ampia della realtà”.

Il suo potere nascosto è quello di aumentare la percezione di cose che non possono essere viste dall’occhio umano, come per esempio l’aura delle persone, il futuro o la presenza di Anime disincarnate. D’altronde, ci sono così tanti maestri che hanno sbloccato questo potere che le testimonianze sono davvero infinite e del tutto concordanti. Per esempio, l’illuminato Yogananda descrisse questo occhio spirituale con queste parole: “Il Terzo occhio è la sede del Centro Cristico. I vostri due occhi fisici vi inducono erroneamente a pensare che questo mondo di dualità sia reale. Aprite il vostro occhio spirituale e vedrete la vostra forma invisibile. Se, nel silenzio interiore, il vostro occhio spirituale è aperto, l’invisibile diviene visibile.”

 

Veggenza, precognizione, risposte, aiuti. Tutto è collegato al fenomeno del terzo occhio. Esso è la guida per uscire dal labirinto, lo sguardo che penetra i muri e le coscienze. Guardi una cosa e conosci la sua fine, parli con una persona e sai se è sincera. Inizi un progetto e subito scopri se va in porto.

 

Inoltre, il terzo occhio è come un portale di ingresso per accogliere l’Energia Cosmica. Infatti, nelle tradizioni orientali esso è associato alle caratteristiche del sesto chakra (Ajna chakra), le quali appunto sono collegate alla chiarezza, all’intuito e alla dimora di tutte le percezioni extrasensoriali. Tuttavia, è giusto precisare che i chakra non sono una favola raccontata per imbonire qualche ignorante di turno, ma una parte essenziale dell’essere umano. Come ho spiegato nell’articolo La spiritualità: il viaggio dell’Anima, l’universo interiore dell’Anima si compone di cinque rivestimenti principali: fisico, emotivo, mentale, energetico e casuale. Questi rivestimenti sono come dei veicoli che l’Anima usa per manifestarsi e fare esperienza nella materia terrestre.

Il rivestimento energetico è un tessuto di correnti di energia cosmica, meno denso di quello fisico, su cui sono distribuiti sette portali che integrano l’energia della Terra e di tutto l’Universo: i chakra. Perciò, non è sorprendente se il terzo occhio (o sesto chakra) è stato descritto, studiato e diffuso da tutte le filosofie spirituali, poiché attraverso il suo sviluppo si manifesta sul piano umano la fantasia e l’immaginazione, mentre a livello spirituale la comprensione di una realtà al di sopra dell’esperienza umana. 

Fin dall’antichità questo occhio spirituale è stato sempre venerato da tantissime tradizioni spirituali. Nell’induismo e nel buddismo, il terzo occhio è un simbolo di illuminazione, di assoluta congiunzione con la propria Divinità Interiore. Nell’iconografia indiana, il terzo occhio viene solitamente rappresentato con un punto o un segno sulla fronte, simbolo ancestrale dell’occhio spirituale dell’individuo. Anche nella tradizione egizia questo “centro spirituale” viene riconosciuto attraverso il simbolo dell’occhio di Horus, il quale assume un significato di purezza, chiarezza e di poteri extrasensoriali. Ma non solo: avendo ricevuto insegnamenti dallo sciamano peruviano Jorge Luis Delgado Mamani – il quale diffonde le antiche tradizioni spirituali dei suoi antenati inca –  ti dico con assoluta sicurezza che anche nelle civiltà precolombiane questo occhio spirituale era considerato la porta d’accesso verso l’estasi e una visione completa del Tutto.

L’unica differenza sostanziale è che per la civiltà Inca i chakra assumevano una disposizione leggermente diversa. Secondo le tradizioni orientali erano sette , mentre per quella Inca erano dieci (loro li chiamano pukios o nayra). Tuttavia, anche secondo questa civiltà precolombiana era presente un occhio energetico che aveva sede tra le sopracciglia. La sua funzione era la medesima: incanalare l’energia purificatrice del Divino per assimilare nuove conoscenze e percezioni extrasensoriali.

 

 

Cosa succede quando questo chakra è ben bilanciato? 

 

Il terzo occhio è la sede della coscienza. Se adeguatamente bilanciato, non solo divieni in grado di vedere oltre la semplice essenza della materia, ma intuisci  anche i significati più profondi che legano la tua Anima a ogni esperienza fisica. Incrociando le scoperte degli scienziati con le testimonianze esperienziali dei maestri illuminati, si è scoperto che il terzo occhio non solo può riuscire a captare le onde elettromagnetiche della nostra dimensione (corrispondente alla 3a dimensione) ma anche quelle delle dimensioni più sottili dell’Universo.

Quando vedete persone che canalizzano le parole di altre Anime defunte, che hanno visioni di eventi futuri o che riescono a percepire l’aura altrui, stanno semplicemente utilizzando le facoltà del terzo occhio che, come visto, non opera sul piano tridimensionale di questa realtà ma su piani dimensionali differenti in cui il tempo e lo spazio si muovono in maniera differente.

Effettivamente, quest’ultime parole potrebbero provocare non poche resistenze nella mente ma, d’altronde, è una conclusione a cui siamo tutti destinati a realizzare: pensare che tutta la complessità della realtà si possa limitare a ciò che può essere percepito con i cinque sensi è un pensiero controproducente per il proprio sentiero evolutivo. Se tutti gli illuminati come Yogananda, Babaji, Yuktsewar, Lahiri Mahasaya, Gesù, Buddha, Mikado Francescoji possedevano poteri extrasensoriali è perché con una pratica costante, distaccata e amorevole raggiunsero un completo controllo del loro occhio spirituale.

Quando questo “occhio invisibile” è fuori equilibrio, tale disarmonia può manifestarsi sotto forma di confusione mentale o di forti sensazioni negative che ti faranno sentire incapace di guardare oltre i problemi della vita. In altre parole diventi come una nave senza timone, trascinato dalle correnti esistenziali dell’Universo senza una meta ben precisa, senza una reale comprensione della tua Anima, senza una chiara realizzazione delle tue facoltà interiori. (Se vuoi approfondire le potenzialità della tua interiorità leggi: La Legge di Attrazione: la guida definitiva oppure scarica l’estratto del mio libro qua).

Un’altra funzione del terzo occhio è quella di fare da ponte comunicativo con l’Anima. Se adeguatamente funzionante il linguaggio dell’Anima può fluire liberamente nella mente, donandoti intuizioni, consigli, premonizioni, sincronie e consapevolezze necessarie per fare le giuste scelte e realizzare così la missione della tua incarnazione. Pertanto, il primo step da compiere per riappropriarti della vista della tua Anima è uscire dal trambusto della mente cosciente, poiché essa è spesso prigioniera della preoccupazione, del giudizio, della classificazione, del rimuginio patologico, della paura, del ragionamento analitico etc.

Il terzo occhio non è un giocattolo, ma un potere che va curato, allenato e poi sviluppato al meglio delle proprie capacità. Tuttavia, desidero avvertirti di una cosa che viene spesso fraintesa e mal applicata:  se desideri sviluppare il tuo occhio spirituale solo per soddisfare i tuoi scopi egoistici andrai incontro a un fallimento certo. Nel Cosmo ci sono delle regole ferree che non possono aggirate. Una persona che cerca di sviluppare tali facoltà solo per ottenere notorietà, apprezzamento altrui, prestigio, potere, ricchezze etc… riceverà, attraverso il potere della Legge del Karma e della Legge di Attrazione, soltanto discordia. Solo colui che si adopera con l’intento di evolvere sé stesso  e il collettivo terrestre può davvero far fiorire la vista dell’Anima che risveglia, illumina e vivifica la vita esperienziale.

 

Ti saluto, Riccardo Ciattini.

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