Il nemico della Legge di Attrazione: l’ego

Il nemico della Legge di Attrazione: l’ego

La Legge di Attrazione ci dice che le emozioni e i pensieri hanno il potere di plasmare la realtà. Essi sono la causa e il mezzo per realizzare ciò che vogliamo.

Come ha diffuso il Maestro Saint Germain attraverso le parole di Godfre Ray King: «Ciò che tu pensi e senti, lo porti nella forma. Quando permetti alla tua mente di ospitare pensieri di odio, condanna, critica, lussuria, invidia, gelosia, timore o sospetto e quando questi pensieri e sentimenti generano irritazione dentro di te, è assolutamente sicuro che avrai discordia, insuccesso e squilibri nel tuo corpo e nella tua mente»

Da questo punto di partenza ci potremmo districare in innumerevoli approfondimenti vista la complessità dell’argomento. Ma vorrei stavolta concentrarmi su qualcosa che spesso non viene fatto notare e che, nella maggioranza dei casi, porta le persone ad imprigionarsi in gabbie decisamente dolorose.

Queste gabbie riguardano l’ego e le trappole che vengono messe in moto dinanzi ai processi della Legge di Attrazione, vediamole insieme:

 

LA LEGGE DI ATTRAZIONE ED EGO

 

La Legge di Attrazione afferma che il simile attrae il suo simile. Ogni cosa si attrae sulla base di ciò che siamo, di ciò che emaniamo con la mente e il cuore.

Tuttavia, per come è stata venduta da molti ambienti di crescita personale, questo processo è stato estremizzato a tal punto da divenire un ostacolo piuttosto che un’opportunità di crescita.

Nel corso del tempo, tante persone sono finite per approcciarsi alla Legge di Attrazione con lo scopo esclusivo di manifestare qualcosa di esterno che potesse compensare il vuoto causato dalla loro disconnessione interiore.

Perché?

Perché l’ego, se non controllato, non riesce a vedere altra alternativa se non quella di compensare la sua sofferenza con qualcosa di esterno.

Come ho scritto nel mio libro La Legge di Attrazione al servizio dell’Anima: ” E’ il suo modo istintivo di reagire alle sue ferite, a quei tagli emotivi ancora da rimarginare che, al posto di guarire, preferisce sotterrare con la bramosia materiale, il riconoscimento altrui e una ricerca assidua di tutto quello che può fare da tappo ai suoi vuoti”.

Quindi, questa narrazione del “pensa e attrai”, del “chiedi e ti sarà dato” ha alimentato ancor di più questo schema, questo bisogno compulsivo di avere tutto, di ricoprirsi di ogni cosa pur di nascondere a sé stessi i propri irrisolti.

Si è creata una trappola nella trappola.

Sono stati dati all’ego altri pretesti per bramare altre energie esterne, per ambire a nuove realtà che possano dargli un’apparente appagamento.

Chiariamo: non voglio sminuire il potere della Legge di Attrazione, ma portare consapevolezza su un processo subdolo che ingabbia tanti buoni aspiranti spirituali.

Come hanno cercato di spiegare tutti i più grandi saggi, non esiste niente al mondo che può donare una felicità duratura se non quella che si può realizzare con la fioritura dell’Anima.

È legittimo ricercare un equilibrio materiale, ma anteporlo alla propria realizzazione interiore è dannoso per la pace del cuore.

Padroneggiare la Legge di Attrazione può davvero creare cambiamenti imponenti, ma questo richiede lo sforzo interiore di non lasciarsi trascinare dal bisogno di attirare qualsiasi cosa solo per mera compensazione.

Lo scopo più elevato è quello di mettere la Legge di Attrazione al servizio dell’Anima, imparando a dirigere la forza del pensiero verso la realizzazione delle proprie vocazioni, verso il compimento dello scopo superiore per la quale siamo incarnati.

 

Ricorda: l’ego ha bisogno di compensare il vuoto causato dalla sua frammentazione interiore, mentre l’Anima vuole realizzare la sua venuta sulla Terra.

 

Ripeto, non è sbagliato usare il potere della Legge di Attrazione per ottenere benessere materiale se nel farlo non ti lasci seppellire dai beni e dall’avidità; non è sbagliato usarlo per acquisire la salute se non diventi fanatico del benessere, neppure è un errore servirsene per attrarre nuove opportunità, se cerchi opportunità veramente degne per l’Anima e non per appagare i vuoti dell’ego.

 

Per maggiori approfondimenti:

I DESIDERI DELL’EGO HANNO FREQUENZE CONFLITTUALI

 

Quando parlo di “desiderio dell’ego” mi riferisco a quel tipo di desiderio che nasce esclusivamente per compensare i vuoti prodotti dalle ferite interiori.

Questo tipo di desiderio porta sempre con sé delle emozioni contrastanti che derivano dall’attaccamento e dal bisogno ossessivo di avere quella cosa.

Il motivo è che inconsciamente vediamo questi desideri come una possibile salvezza, come un’ipotetica liberazione da ciò che ci fa sentire vuoti.

 

Ricorda: più è forte il bisogno di vedere manifesto un desiderio, più si creerà attaccamento su di esso. Più sentiamo il bisogno di ripiegare all’esterno per cercare compensazione con qualcuno o qualcosa, più l’attaccamento prenderà il sopravvento sulle nostre emozioni.

 

Quando subentra l’attaccamento verso un desiderio, si diventa vittime del desiderio stesso. Non si è liberi, ma vincolati emotivamente ai risultati delle proprie azioni.

È come ripetere a sé stessi: “O realizzo ciò che mi sono prefissato o continuerò a vivere nell’insoddisfazione esistenziale”.

La percepisci l’energia pesante che si addensa dietro questa affermazione? Non si sta attraendo da uno stato di abbondanza, ma da uno stato vibrazionale di mancanza, tristezza, vuoto, dolore.

Per quanto tu possa impegnarti, l’Universo non potrà mai condurti verso la realizzazione dei tuoi propositi se la tua richiesta avviene da un simile stato interiore. Esso risponde sempre alla tua frequenza generale donandoti per riflesso la solita energia emessa.

Non è un caso, infatti, che è proprio nelle sfere di vita dove si è più attaccati e bisognosi che si attrae maggiori problemi, che la realtà fatica ad assestarsi nell’armonia.

 

La verità è che non è ricercando la compensazione interiore che si attira la realtà desiderata, ma è il contrario: è prima “compensando” te stesso che potrai attirare abbondanza.

 

Quando il cuore è pieno, siamo pienamente connessi con il nostro centro vitale. Non agiamo per compensare ma solo per il piacere di sperimentare e condividere. Non agiamo perché vogliamo essere accettati o riconosciuti, ma solo per il piacere di esprimere la nostra unicità.

Da questo stato di coscienza l’energia fluisce naturalmente senza incontrare alcun tipo di resistenze, senza essere fermata dai nostri muri energetici.

Permettendo all’Energia di Dio di fluire in noi, la Sua Misericordia potrà riempire ogni vuoto lasciato in sospeso, la sua Grazia risolverli al meglio e il suo Amore condurci ad attirare nuove opportunità più coerenti con il nostro scopo divino.

 

Quando una persona apre le porte del suo cuore, Dio risponde sempre, e con estrema potenza.

 

Pertanto, il mio personale consiglio per uscire da questi giochi dell’ego è quello di concentrarsi inizialmente sulla riconnessione con il proprio centro interiore.

Da questo luogo di assoluta pienezza e amore, si avrà la chiarezza di dirigere la propria volontà senza il rischio di agire per bisogno di compensare qualcosa.

Ovviamente, questo è un processo di consapevolezza che richiede particolare dedizione e che, come ho constatato nei mie lavori individuali e di gruppo, può richiedere parecchio tempo.

Un cuore chiuso da una vita, non lo si può sbloccare in qualche giorno. Anche se per fortuna esistono energie superiori come le Sette Fiamme Divine che, se utilizzate diligentemente, ci permettono di velocizzare questo processo di trasmutazione e di manifestazione.

 

Ti mando tanta luce, Riccardo Ciattini.

 

Tag: #legge di attrazione ed ego #legge di attrazione ego #gli errori della legge di attrazione

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