Nel 1960, l’illuminato Maharishi Mahesh – fondatore della Meditazione Trascendentale e dei suoi programmi avanzati di crescita spirituale – introdusse un insegnamento rivoluzionario che, di lì a poco, avrebbe stravolto tutta la percezione dell’essere umano: secondo lo Yogi la qualità di vita di un qualsiasi gruppo sociale, da una famiglia al mondo intero, dipende sostanzialmente dall’insieme delle energie prodotte dai membri che compongono quel preciso collettivo.
Proprio come il pensiero e il comportamento delle Anime dipende dal loro livello di coscienza, così il funzionamento della società è governato dal grado di integrazione nella sua coscienza collettiva. Perciò, quando la coscienza collettiva è coerente e libera dallo stress, una potente influenza di positività e armonia permea tutte le aree della società, a beneficio di tutti. Mentre, viceversa, quando lo stress si accumula nella coscienza collettiva, i suoi effetti negativi pervadono l’intera comunità e, se non alleviato, questo accumulo di stress porta inevitabilmente a disturbi nei comportamenti collettivi come criminalità, violenza, turbolenza sociale e fallimenti economici, minacciando infine la coesione delle nazioni nel suo insieme. (Per approfondimenti: Tutto è Uno: come funziona la coscienza collettiva oppure La Coscienza Globale esiste: le scoperte della scienza)
Secondo Maharishi, se la radice quadrata dell’1% di una comunità meditasse con costanza, l’intero collettivo subirebbe un’influenza positiva e, quindi, le tendenze sociali migliorerebbero visibilmente. Perciò, quando in una comunità si raggiunge una massa critica, la società potrà assistere a un netto miglioramento delle tendenze sociali in un’ampia zona circostante, come la riduzione della criminalità, degli incidenti, delle malattie e di altri problemi come perfino un miglioramento dell’economia.
Ma ciò che sorprende in assoluto sono le ricerche prodotte dalle comunità scientifiche: negli ultimi 35 anni quasi 50 studi di ricerca hanno verificato i benefici ad ampio raggio dell’Effetto Maharishi. Queste ricerche hanno utilizzato le procedure di valutazione più rigorose e all’avanguardia possibili, incrociando tutti i dati disponibili sulle feste religiose, cicli stagionale ed eventi culturali di notevole influenza che, in qualche modo, ne potevano influenzare il risultato.
STUDIO 35: L’ESPERIMENTO SULLA COSCIENZA COLLETTIVA
Questo esperimento, denominato studio 35, venne portato avanti a Washington DC nel 1994. I ricercatori, guidati dal fisico quantistico John Hagelin, avviarono questo importante studio sociale con lo scopo di dimostrare l’efficacia dell’Effetto Maharishi e l’assoluta facilità con la quale poteva essere ridotto il crimine e lo stress sociale intervenendo direttamente sul campo della coscienza globale.
Il tutto ebbe inizio quando un gruppo di ricercatori annunciò che 4000 meditatori si sarebbero apprestati ad avviare questo programma di meditazione per circa tre mesi. Secondo quanto riportato, questo esperimento sarebbe riuscito a diminuire la criminalità del 20% a Washington Dc, migliorato le condizioni generali di vita nella città e, infine, il governo avrebbe iniziato a funzionare in modo più efficiente.
Questa previsione venne inviata via fax a 1900 numeri , tra questi contatti erano presenti ricercatori, senatori, politici e 375 mezzi di comunicazione diversi. La previsione fu annunciata in televisione e riportata da un buon numero di media, tra cui CNN, Associated Press, Washington Post e Washington Times.
Circa quaranta studi precedenti avevano già dimostrato il potere dell’effetto Maharishi ,quindi la comprensione di questo fenomeno era già ben consolidata, almeno con il gruppo di ricerca, se non con le autorità.
Tuttavia, in questa occasione i ricercatori cercarono di spingersi oltre ogni aspettativa cercando di fare una grande impressione nella capitale più importante del mondo. D’altra parte, in quegli anni Washington contava una percentuale di criminalità altissima che stava preoccupando governo e comunità locali. Ma c’è di più: i dati statistici mostravano come l’apice della criminalità nel corso annuale veniva raggiunto in estate, pertanto, proprio per questo, l’esperimento meditativo venne portato avanti nel periodo estivo.
Man mano che il tempo passava la curiosità della città iniziò a farsi sempre più forte, ma lo scetticismo non fu da meno: il capo della polizia quando sentì questa previsione, non era solo un po’ scettico, andò in televisione e dichiarò: ”L’unica cosa che potrà ridurrà il crimine del 20% sono 20 pollici (50 cm) di neve. L’ armonia mentale’ da sola non lo farà”.
E’ bene precisare che, siccome l’esperimento si svolse di estate, affermare che sarebbero serviti ‘20 pollici di neve’ per risolvere la criminalità a Washington era il suo modo per dire: “è impossibile”.
Ad ogni modo, per escludere ogni dubbio circa la completa oggettività di questo studio, fu formato un comitato di 24 membri composto da ricercatori nel campo della criminalità, sociologi, politici e membri delle forze di polizia di Washington. Tutti avevano una cosa in comune: nessuno di loro era collegato con l’organizzazione della Meditazione Trascendentale.



Foto: I 4000 meditatori riuniti a Washington DC
L’esperimento perciò, partì con la formula di partenza della radice quadrata dell’1% della popolazione di Washington DC, circa quindi 173 volatori.
Ma successivamente, si ritenne necessario creare e superare “la formula Maharishi”, e ampliare il numero dei volontari secondo la base della radice quadrata dell’intero paese americano. Quindi, invece di puntare a riunire 173 volatori, il team di studio decise di richiamare oltre 1.750 persone, ovvero l’1% dell’intera popolazione americana. I motivi di questo importante cambiamento nella formula standard, si basava sull’importanza di Washington DC come capitale nazionale della maggiore superpotenza mondiale .
I ricercatori calcolarono che per stimolare un rapido declino della criminalità locale, il gruppo di ricerca sarebbe dovuto essere in grado di gestire molto di più del semplice livello stress collettivo generato localmente, poiché la capitale americana non comprende solo istituzioni nazionali come la Presidenza, la Corte suprema di giustizia, il Congresso e molte altre organizzazioni governative nelle vicinanze, ma ospita anche il Pentagono, il Dipartimento di Stato e il quartier generale della CIA.
I ricercatori, quindi, videro la città come un punto focale di stress collettivo che portava Washington DC ad avere un tasso di criminalità tre volte superiore alla media nazionale.
Secondo i dati statistici del 1994, nei primi mesi dell’anno il crimine violento fu sempre in costante aumento. Questo trend proseguì fino a Giugno, e perfino dopo le prime due settimane dall’inizio del progetto non vennero riscontrati alcun miglioramento nella tendenze sociali nella capitale americana.
Tuttavia, dato il forte riscontro che la ricerca ebbe sull’opinione pubblica, nel giro di qualche giorno numerosi volontari si unirono a questo esperimento sociale e, nel giro di qualche giorno, il gruppo aumentò da 1500 fino a un apice di 4000 persone.
Dalla terza settimana, il crimine violento cominciò ad avere un forte declino. Da allora, fino alla fine dell’esperimento, la criminalità scese fino al 23,3%.
Questo dato venne raggiunto quando la dimensione del gruppo raggiunse il suo massimo nella fase finale del progetto(circa 4000 volontari). I ricercatori testarono i loro risultati per altre possibili cause, quali temperature, precipitazioni, fine settimana e attività anti-criminalità della polizia e della comunità. Ma niente poteva essere attribuito a nessuna di queste altre possibilità.
Purtroppo, come previsto dai ricercatori, non appena il progetto si concluse, i crimini cominciarono ad aumentare di nuovo. Ad ogni modo, c’è da evidenziare che oltre alla criminalità, nel corso di questi tre mesi si verificarono altri miglioramenti nelle tendenze sociali che resero, a mio parere, lo studio 35 l’esperimento più rivoluzionario di sempre. Ecco di seguito i cambiamenti positivi che avvennero a Washington DC:
• Riduzione delle chiamate psichiatriche di emergenza.
• Riduzione dei casi da trauma ospedaliero.
• Diminuiti i reclami contro la polizia .
• Decessi accidentali ridotti.
• Miglioramento dell’indice di qualità della vita.
“… Il potenziale impatto di questo esperimento supera quello di qualsiasi altro programma di ricerca sociale o psicologica in corso. È sopravvissuto a una gamma più ampia di test statistici rispetto alla maggior parte delle ricerche nel campo della risoluzione dei conflitti. Questo lavoro e la teoria su cui si basa si meritano la più seria considerazione da parte di accademici e politici. “
David Edwards Ph.D., professore di governo, Università del Texas ad Austin.
Stammi bene, un forte abbraccio. Riccardo Ciattini
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Ciao, complimenti per il sito, ti consiglio di cambiare sfondo per i riquadri dei commenti, perchè nel momento in cui un utente vuole digitare qualcosa non ha la possibilità di vedere beneciò che scrive essendo nero su nero/grgio